Drarry Translations

Orgoglio e Pregiudizio

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Lady Slytherin
icon12  view post Posted on 9/4/2009, 11:15




SPOILER (click to view)
Trama: Il romanzo ha come temi principali (che danno il titolo all'opera) l'orgoglio di classe del signor Darcy e il pregiudizio di Elizabeth Bennet nei confronti di quest'ultimo. La trama del romanzo si concentra sulle vicende della famiglia Bennet, composta dai Mr e Mrs Bennet e dalle loro cinque figlie: Jane, Elizabeth (per gli amici Lizzie), Mary, Catherine e Lydia. L'obiettivo rimasto a Mrs Bennet è quello di vedere sposata almeno una delle sue figlie prima possibile. Mrs Bennet è una donna frivola e scarsamente portata a mantenere il necessario contegno in società. Mr Bennet, il suo consorte, è un uomo intelligente e sarcastico che ha trovato il suo tranquillo equilibrio ignorando le intemperanze delle figlie minori e della moglie. È invece affezionato a Jane e ad Elizabeth di carattere assennato e ragionevole.

Quando un ricco scapolo, Mr Bingley, si trasferisce a Netherfield, una tenuta in affitto nelle vicinanze, Mrs Bennet freme affinché le figlie gli vengano presentate quanto prima. Il primo incontro ha luogo durante il ballo dato da Sir Lucas, vicino di casa dei Bennet, dove la famiglia viene presentata a Mr Bingley, a sua sorella, e al misterioso Mr Darcy. Mr Bingley è cortese e socievole, mentre Darcy e la sorella di Mr Bingley rimangono in disparte gran parte della sera, danzando raramente e passando il tempo fra loro. Questo vale a Mr Darcy la fama di ricco signore orgoglioso. Durante il ballo Elizabeth viene definita da Darcy "Appena passabile ma non abbastanza bella da tentarlo". Elizabeth lo sente e, pur mostrando ironia per l'accaduto, lo prende in antipatia. Mr Bingley e Jane, invece, ballano tutta la sera con gran diletto.

Il giorno successivo le sorelle Bennet passano il pomeriggio a Meryton, la città più vicina, dove prende stanza una milizia. Le ragazze hanno modo di conoscere l'affascinante Mr Whickham, che dichiara apertamente di conoscere da tempo Darcy e di aver vissuto con lui a lungo durante l'infanzia. A Elizabeth racconta di essere stato defraudato dell'eredità lasciatagli dal padre di Mr Darcy per ovvie gelosie del figlio nei suoi riguardi, condannandolo per sempre alla vita del soldato. Lei si infatua del giovane soldato e gli crede pienamente.

Jane va in visita a Netherfield per un thè con Miss Bingley. Spinta dalla madre, Jane va a cavallo a Netherfield e viene sorpresa da un temporale, che le vale un serio raffreddore, costringendola a trattenersi presso i Bingley per qualche giorno, proprio come sua madre aveva architettato, negandole la carrozza. Elizabeth va a trovarla e rimane ospite a Netherfierld per prendersi cura della sorella, e Darcy ha occasione di approfondire la sua conoscenza con lei e di scoprirsene, suo malgrado, affascinato. Questa situazione esacerba i rapporti fra Elizabeth e Miss Bingley, che progetta di conquistare Darcy.

Nel frattempo Longburn, la tenuta dei Bennet, viene sconvolta da un nuovo arrivo: il cugino Mr Collins, pastore presso la tenuta di Lady Catherine De Bourgh nell'Hertfordshire. Mr Collins è il legittimo erede di Longburn e spera di poter sposare una delle figlie dei Bennet, affinché queste, qualora Mr Bennet venga a mancare prematuramente, possano avere un tetto. La sua inevitabile scelta ricade immediatamente su Jane, la più bella. Mr Collins viene ben presto informato da Mrs Bennet che Jane sarà presto fidanzata e che pertanto la sua scelta dovrebbe ricadere su Elizabeth.

Mr Collins si getta in una corte sfrenata, che culmina con la richiesta della mano della secondogenita Bennet, la quale, basita, rifiuta categoricamente nonostante le rimostranze della madre. Mr Collins, deciso a tornare a casa con una moglie, decide di sposare Charlotte Lucas, la migliore amica di Elizabeth. Mr Bingley organizza un ballo a Netherfield, come promesso alle sorelle Bennet. Il suo trasporto nei riguardi di Jane è visibile, tanto che la società locale dà il loro matrimonio per certo, mentre i sentimenti di Jane, di carattere meno espansivo, sono meno plateali. Mr Darcy si convince che Jane non è realmente innamorata dell'amico. Inoltre nota la proverbiale frivolezza di Catherine e Lydia, e l'incapacità di mantenere il dovuto contegno di Mr e Mrs Bennet. Pertanto, si convince che la cosa migliore per Bingley sia quello di lasciare Netherfield al più presto, per non incorrere in un matrimonio sconveniente a causa della parentela poco elegante della signora Bennet, sorella di un avvocato e di un commerciante.

Dopo la partenza di Bingley e la chiusura di Netherfield, Jane riceve l'invito degli amati zii a Londra e lo accetta, mentre Elizabeth parte per l'Hertfordshire in visita a Mrs Collins. Lady De Bourgh, mecenate di Mr Collins, è la zia di Mr Darcy, il quale si trova a Rosings in visita. Durante la sua permanenza Elizabeth si imbatte spesso in Mr Darcy, il quale alla fine capitola e si dichiara, non privo del suo famoso orgoglio e con la convinzione che verrà accettato. Elizabeth, che lo rifiuta categoricamente, dichiara che mai potrebbe sposare colui che è stato la causa della rovina sia di Wickham che della sua cara sorella Jane. Il giorno successivo, Mr Darcy le scrive una lettera di chiarimento in cui la informa di aver agito senza sospettare i sentimenti di Jane per Bingley, e si dilunga a spiegare la sua situazione con Mr Whickham. Pare infatti che quest'ultimo, non soltanto sia per fama un truffatore, ma abbia anche cercato di circuire la sorella di Mr Darcy, Georgiana.

Elizabeth è sorpresa talmente dalla lettera, che comincia a mutare i suoi sentimenti per Mr Darcy. Rincasata, riparte con gli zii londinesi per una gita, durante la quale si trovano vicino a Pemberley, l'abitazione di Darcy. Convinta che il legittimo padrone non sia in casa, Elizabeth acconsente con grande interesse a visitare la tenuta. Durante la visita inconta però Mr Darcy, rientrato prima del tempo. Mr Darcy è sorpreso, Elizabeth imbarazzata. Tuttavia nota che i modi di lui sono molto mutati, sembra essere socievole e gentile. Le fa conoscere sua sorella e la invita a cena con Mr e Mrs Gardiner, gli zii di Elizabeth, sui quali durante la sua dichiarazione aveva espresso giudizi pesanti. Però, prima che Elizabeth e i Gardiner possano recarsi a cena, Elizabeth viene raggiunta da una pessima notizia: Lydia, che era in vacanza, ospite del colonnello Forster e sua moglie a Brighton, è scappata con Whickham, che pare non abbia intenzione di sposarla. Elizabeth rientra a casa, scusandosi con Mr Darcy. La situazione scandalosa provocata da Whickham e Lydia viene messa a tacere con un matrimonio di convenienza, dopo un periodo durante il quale né Lydia né Wickham possono essere rintracciati. Qualche tempo più tardi, Elizabeth viene a sapere da Lydia e poi da sua zia Gardiner che Mr Darcy è l'artefice del matrimonio. La informa infatti che Whickham è stato profumatamente pagato per sposare Lydia.

Bingley, insieme a Darcy, va in visita a Longburn e pochi giorni dopo chiede la mano di Jane, che l'accetta. Elizabeth, oltre al senso di gratitudine, si è ormai resa conto di provare dell'amore nei confronti di Mr Darcy, che tuttavia non si ripropone. Elizabeth viene sorpresa da una visita improvvisa di Lady Catherine De Bourgh. La mecenate dei Collins vuole sapere se si è promessa al nipote e le richiede di promettere solennemente che mai si congiungerà in matrimonio con Mr Darcy. Elizabeth rifiuta di promettere alcunché. Mr Darcy, che viene a sapere dell'accaduto, comprende che Elizabeth nutre qualcosa di nuovo per lui.

Il giorno successivo Mr Darcy, in visita con l'amico Bingley presso i Bennet, si ripropone a Elizabeth che accetta con piacere e che si mostra a se stessa più innamorata che mai. L'epilogo è il matrimonio tra Elizabeth e Mr Darcy e quello tra Jane e Mr Bingley.


Commento: e dire che quando la prof di inglese me l'ha proposto, io ho perfino storto il naso perchè non pensavo che un classico potesse piacermi. E invece è bellissimo :wub: mi sono follemente innamorata di Mr. Darcy e da allora è nella mia biblioteca in un posto d'onore!
Troppo bello!

regalino per voi
CITAZIONE
SPOILER (click to view)
Non abbiate timore, signorina, ricevendo questa lettera, che essa contenga una ripetizione di quei sentimenti, o un rinnovo di quelle proposte, che ieri sera tanto vi sono dispiaciute. Vi scrivo senza alcuna intenzione di molestare voi, o umiliare me stesso, insistendo su speranze che, per la felicità vostra e mia, non saranno mai troppo presto dimenticate; e lo sforzo che la stesura di questa lettera costerà a me, e la sua lettura a voi, ci sarebbe stato risparmiato, se non ci fosse stato il mio carattere ad impormelo. Dovete dunque perdonare la libertà con cui sollecito la vostra attenzione; i vostri sentimenti, lo so bene, me la concederanno malvolentieri, ma mi appello al vostro senso di giustizia.
Due accuse, di natura assai diversa, e di non certo pari gravità, mi avete mosso ieri sera. La prima era che, incurante dei sentimenti di entrambi, avrei separato Mr Bingley da vostra sorella; e l'altra che, in spregio di ogni buon diritto, e a dispetto del senso dell'onore e dell'umanità, avrei distrutto l'imminente prosperità e rovinato l'avvenire di Mr Wickham. Respingere con deliberata leggerezza il compagno della mia infanzia, il riconosciuto pupillo di mio padre, un giovane che dipendeva unicamente dalla nostra protezione, e che era stato cresciuto in questa attesa, sarebbe una tale ignominia, da non avere confronto con la separazione di due giovani, il cui affetto era nato da poche settimane. Ma dalla severità di quelle accuse che ieri sera mi sono state così generosamente rivolte senza tralasciare alcuna circostanza, spero di essere assolto in futuro quando avrete letto la spiegazione delle mie azioni e dei loro movienti. Se nel corso di tale spiegazione, che io stesso mi devo, mi troverò nella necessità di manifestare sentimenti offensivi per voi, non posso che dispiacermene. Bisogna piegarsi alla necessità; ulteriori scuse sarebbero inutili. Non ero da molto tempo nello Hertfordshire quando mi accorsi, insieme ad altre persone, che Bingley preferiva vostra sorella maggiore ad ogni altra ragazza del luogo. Ma soltanto la sera del ballo a Netherfield cominciai a temere ch'egli nutrisse seri sentimenti. Già altre volte lo avevo visto innamorato. A quel ballo, durante il quale ebbi l'onore di danzare con voi, venni per la prima volta a sapere, da un casuale accennò di Sir William Lucas, che le attenzioni di Bingley per vostra sorella avevano suscitato una generale attesa del loro matrimonio. Egli ne parlò come di un evento certo, di cui rimaneva da decidere soltanto la data. Da quel momento osservai con attenzione il comportamento del mio amico; e potei notare allora che la sua inclinazione per Miss Bennet andava molto al di là di quanto io mi fossi mai accorto. Osservai anche vostra sorella: il suo contegno era franco, vivace e incantevole come sempre, ma nulla stava ad indicare un attaccamento particolare, e dall'esame di quella sera trassi la convinzione che, pur gradendo le attenzioni di lui, ella non le sollecitava con una partecipazione sentimentale. Se non vi siete sbagliata voi a questo proposito, vorrà dire che mi sono sbagliato io. La maggiore familiarità che voi avete con lei rende la seconda ipotesi più probabile. Se così fosse, se sono stato indotto da un simile errore a procurarle una sofferenza, il vostro risentimento non è senza ragione. Ma non mi farò scrupolo di affermare che vi era nei modi e nell'aspetto di vostra sorella una tale serenità da convincere il più acuto osservatore che, per amabile che fosse il suo carattere, il suo cuore non era tale da essere facilmente toccato. Che io desiderassi crederla indifferente è sicuro; ma oserei dire che le mie analisi e le mie decisioni non sono solitamente influenzate dalle mie speranze o dai miei timori. Non è che la ritenessi indifferente perché lo desideravo: tale opinione era fondata su un giudizio imparziale, così com'era sinceramente nei miei desideri. Le mie obiezioni a questo matrimonio non erano tanto quelle che io riferii ieri sera, e che, nel mio caso, soltanto una travolgente passione avrebbe potuto annullare: l'inferiorità di nascita non sarebbe un così gran male per il mio amico come per me. Erano altri i motivi del rifiuto; motivi che, per quanto sussistano ancora, e in pari misura in entrambi i casi, ho cercato di dimenticare perché non erano di immediato interesse. Tali motivi vanno, pur brevemente, dichiarati. La condizione della famiglia di vostra madre, per quanto discutibile, non era nulla in confronto a quella totale mancanza di contegno così frequentemente, e direi quasi costantemente dimostrata da lei, dalle vostre tre sorelle minori, e a volte perfino da vostro padre. Ma tra il disagio causatovi dalle manchevolezze dei vostri parenti prossimi, ed il dispiacere di vederle rappresentate a questo modo, vi consoli l'idea che l'esservi comportate così da evitare ogni censura del genere è un merito generalmente riconosciuto sia a voi che a vostra sorella, e che fa onore al buon senso ed al carattere di entrambe. Mi limiterò ad aggiungere che quanto accadde quella sera confermò la mia opinione su tutti i presenti, e rafforzò ogni mio precedente proposito di evitare al mio amico quello che io ritenevo un matrimonio sbagliato. Il giorno seguente, come voi certamente ricordate, egli lasciò Netherfield per Londra, con l'intenzione di farvi presto ritorno. Si tratta ora di spiegare quale ruolo io abbia avuto. La mia stessa preoccupazione era nata anche nelle sue sorelle; scoprimmo ben presto di pensarla allo stesso modo; e, trovandoci d'accordo sul fatto che non vi era tempo da perdere per allontanare il fratello, risolvemmo lì per lì di andare subito a raggiungerlo a Londra. Là giunti, mi misi subito d'impegno ad illustrare al mio amico i sicuri svantaggi di una simile scelta. Glieli feci presenti energicamente; ma, per quanto tali obiezioni abbiano potuto indebolire o rimandare la sua decisione, non credo che sarebbero state determinanti al fine di impedire il suo matrimonio, se non vi si fosse aggiunta l'assicurazione, che io non esitai a dargli, dell'indifferenza di vostra sorella. Egli aveva creduto prima d'allora che il suo affetto fosse ricambiato con sincera, se non pari, intensità. Ma Bingley possiede una grande e naturale modestia, e tiene più conto del mio giudizio che del suo. Convincerlo dunque che si era ingannato non è stato difficilissimo. Fatto questo, dissuaderlo dal tornare nello Hertfordshire fu questione di un attimo. Non ho motivo di rimproverarmi. Vi è in tutta questa faccenda un solo punto della mia condotta al quale non posso pensare con piacere, ed è che sono ricorso ad espedienti per nascondergli che vostra sorella si trovava in città. Io lo sapevo, come lo sapeva Miss Bingley, mentre suo fratello lo ignora tuttora. Non è escluso che avrebbero potuto in contrarsi senza conseguenze, ma non mi parve che il suo affetto fosse esaurito al punto da poterla vedere senza pericolo. Forse questa reticenza, questa dissimulazione non è stata degna di me. Ma è andata così, e l'ho fatto a fin di bene. Su questo argomento non ho più nulla da aggiungere, né altre scuse da fare. Se ho ferito i sentimenti di vostra sorella, non l'ho fatto apposta, e per quanto le mie ragioni vi possano molto probabilmente sembrare insufficienti, non ho finora motivo di sconfessarle. Quanto all'altra, e più grave accusa, di avere fatto del male a Mr Wickham, non posso confutarla se non rivelandovi tutto ciò che riguarda i suoi rapporti con la mia famiglia. Non so di che cosa egli mi accusi in particolare, ma sulla verità di quanto sto per riferirvi posso trovare più di un testimone di provata onestà. Mr Wickham è il figlio di un uomo rispettabilissimo, che per molti anni tenne l'amministrazione di tutte le proprietà di Pemberley, e la cui efficienza nello svolgimento di questo incarico indusse mio padre a offrirgli spontaneamente il suo aiuto; fu così che George Wickham, suo figlioccio, poté godere largamente dei suoi favori. Mio padre lo mantenne agli studi fino a Cambridge; assistenza importantissima, perché, quanto a suo padre, sempre in strettezze a causa della stravaganza della moglie, non sarebbe stato in grado di dargli un'educazione superiore. Mio padre non amava soltanto la compagnia di quel giovane, i cui modi erano sempre affascinanti; aveva anche la più alta stima di lui, e, nella speranza che intraprendesse la carriera ecclesiastica, si propose di dargli la propria assistenza in quel campo. Quanto a me, sono molti, ma molti anni, dacché ho cominciato a pensarla in tutt'altro modo su di lui. Le inclinazioni al vizio, la mancanza di principi che egli teneva accuratamente nascoste al suo migliore amico, non potevano sfuggire all'osservazione di un ragazzo che aveva all'incirca la sua stessa età, e che aveva la possibilità di vederlo in momenti incontrollati, cosa che a mio padre non era data di fare. Ancora una volta sono costretto a darvi un dispiacere: di quale entità, voi sola sapete. Ma quali che siano i senti menti suscitati da Mr Wickham, il sospetto di quella che potrebbe essere la loro natura non mi impedirà di svelarne il vero carattere. Me ne darà, anzi, una ragione in più. Il mio egregio padre morì circa cinque anni fa; ed il suo attaccamento per Mr Wickham fu fino all'ultimo così forte che nel suo testamento mi raccomandò in modo particolare di fare tutto il possibile per favorire i suoi avanzamenti di carriera, e, qualora avesse preso gli ordini, volle che gli venisse assegnata una ricca rendita, non appena se ne fosse resa vacante una. Vi era inoltre un lascito di mille sterline. Suo padre non sopravvisse a lungo al mio, ed entro sei mesi da questi avvenimenti, Mr Wickham mi scrisse per informarmi che, avendo definitivamente rinunciato a prendere gli ordini sacri, si augurava che io non avessi nulla in contrario ad accordargli un più immediato vantaggio in denaro, in luogo di quell'avanzamento di carriera, di cui non poteva beneficiare. Aveva intenzione, aggiungeva, di studiare diritto, ed io dovevo ben sapere che gli interessi di una rendita di mille sterline non potevano bastare a mantenerlo agli studi. Volli sperare, più che credere, nella sua sincerità; fui dispostissimo, comunque, ad aderire alle sue richieste. Sapevo che Mr Wickham non era fatto per la Chiesa, e in quattr'e quattr'otto la faccenda fu sistemata. Egli rinunciò ad ogni protezione nella carriera ecclesiastica ammesso che potesse mai riuscire ad ottenerla, e accettò in cambio tremila sterline. Ogni rapporto tra di noi sembrava ormai chiuso. Pensavo troppo male di lui per invitarlo a Pemberley, o per frequentarlo in città. Credo infatti che risiedesse per lo più a Londra, ma lo studio del diritto era stato un mero pretesto, men tre la sua vita, libera ormai da qualunque freno, trascorreva nell'ozio e nella sregolatezza. Per circa tre anni sentii poco parlare di lui, ma alla morte di colui che deteneva il beneficio in precedenza assegnatogli, ricorse di nuovo a me perché lo appoggiassi. La sua situazione, mi assicurava, né io feci fatica a crederlo, era disastrosa. Aveva trovato quanto mai infruttuoso lo studio del diritto, ed era ora fermamente deciso a prendere gli ordini qualora io lo avessi raccomandato per il beneficio in questione; cosa che egli dava per certa, visto e considerato che io non avevo altre persone a cui provvedere, e non potevo inoltre aver dimenticato le intenzioni del mio riverito padre. Non potete rimproverarmi per essermi rifiutato di acconsentire a questa richiesta, respingendo ogni insistenza da parte sua. Il suo risentimento fu in proporzione delle sue ristrettezze, e non v'è dubbio ch'egli sia stato altrettanto violento nello sparlare di me, che nel rimproverarmi direttamente. Da quel momento troncammo ogni rapporto, anche formale. Come sia vissuto, non lo so. Ma l'estate scorsa, per mia disgrazia, ebbi ancora ad occuparmi di lui. Mi vedo ora costretto ad accennare ad una circostanza che preferirei dimenticare, e che soltanto una necessità come questa può indurmi a rivelare ad anima viva. Dopo una siffatta dichiarazione, conto sul vostro riserbo. Mia sorella che ha più di dieci anni meno di me, è stata posta sotto la protezione del nipote di mia madre, colonnello Fitzwilliam, e mia. Circa un anno fa fu fatta uscire di collegio e sistemata a Londra, e l'estate scorsa si recò con la governante a Ramsgate, dove si recò pure, indubbiamente di proposito, Mr Wickham; si scoprì infatti che vi era una vecchia conoscenza tra lui e Mrs Younge, sulla cui rettitudine ci eravamo purtroppo ingannati, e con la cui connivenza e collaborazione egli tanto fece da convincere Georgiana, il cui animo sensibile serbava un vivo ricordo delle gentilezze di cui egli la colmava da bambina, a credersi innamorata di lui, e ad acconsentire alla fuga. Ella non aveva allora che quindici anni, il che deve valere a sua discolpa; ma, dopo avere riferito la sua imprudenza, sono lieto di aggiungere che fu lei stessa a mettermene al corrente. Giunsi inaspettatamente sul posto un giorno o due prima della progettata fuga, e allora Georgiana, non potendo sopportare l'idea di offendere ed addolorare un fratello che considerava quasi alla stregua di un padre, mi raccontò tutto. Vi lascio immaginare i miei sentimenti e le mie reazioni. Il rispetto per l'onore ed i sentimenti di mia sorella mi trattennero dal sollevare uno scandalo, ma scrissi a Mr Wickham, che lasciò immediatamente il posto; quanto a Mrs Younge, fu naturalmente esonerata dal suo incarico. Lo scopo principale di Mr Wickham era senza dubbio il patrimonio di mia sorella, che ammonta a trentamila sterline; ma non posso fare a meno di pensare che la speranza di vendicarsi su di me sia stata un potente incentivo. La sua vendetta sarebbe stata davvero completa. Questa, signorina, è una fedele relazione di tutte quelle circostanze che ci riguardano in comune e se non la respingerete ritenendola senz'altro falsa voglio sperare che mi assolverete dall'accusa di crudeltà verso Mr Wickham. Non so in che modo vi abbia ingannato, a quali menzogne sia ricorso; ma forse il suo successo non deve fare meraviglia, visto che prima d'ora ignoravate ogni cosa sul conto di entrambi. Scoprire la verità non potevate; e il sospetto non è da voi. Vi chiederete forse perché non vi abbia detto tutto questo ieri sera. Non ero abbastanza padrone di me stesso da sapere ciò che si poteva o si doveva rivelare. Quanto alla verità di ogni singolo particolare faccio appello ora alla testimonianza del Colonnello Fitzwilliam, che in virtù della nostra stretta parentela ed assidua amicizia, nonché nella sua qualità di esecutore testamentario di mio padre, è venuto inevitabilmente a conoscenza di queste faccende in ogni minimo particolare. Se la vostra avversione per me toglierà valore alle mie affermazioni, non vi impedira però di fidarvi di mio cugino; e perché abbiate la possibilità di consultarlo, cercherò di farvi avere in qualche modo questa lettera nel corso della mattinata. Solo questo voglio aggiungere: che Dio vi benedica.
FITZWILLIAM DARCY

 
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shinu
view post Posted on 9/4/2009, 12:50




Che spoiler chilometrici! XD Li ho aperti e non finivano più!
Comunque anche io l'ho letto, ma... non me lo ricordo... ç.ç La mia mente ha la memoria di un passino -.-
 
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noFrogs
view post Posted on 9/4/2009, 13:30




:wub: :wub: :wub:

E ' sufficiente come commento? No?
Allora anche:

:brill: :love:

e pure

:woot:

Ma quanta tensione ero...ahem...passione tra due personaggi che lungo tutto il romanzo non si scambiano nemmeno un bacio???
E' inevitabile cedere al fascino di questo romanzo...almeno per una romanticona come me! ;)
 
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Sly_chan
view post Posted on 9/4/2009, 16:24




Mi è piaciuto veramente molto...
Lady mi spieghi come si fa a rimanere indifferenti davanti a Mr. Darcy? E' troppo forte...
 
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Lady Slytherin
view post Posted on 10/4/2009, 17:57




non si può infatti!
 
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Sly_chan
view post Posted on 10/4/2009, 18:08




Ah ecco... Non credo ci sia qualcuno immune a Darcy...
 
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loto84
view post Posted on 11/4/2009, 12:37




Cosa hanno visto le mie fosce pupille....Il mitico
Orgoglio e pregudizio....io adoro questo libro...e Mr darcy è spettacolare....rende molto vero il detto:
"che disprezza compra..."
Ho adorato questo libro....
Avete letto altri libri della austen??io si...davvero molto carini
 
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zamilovani
view post Posted on 14/4/2009, 20:57




Adoro questo libro, ed è impossibile non cedere al fascino di Mr.Darcy
Io ho chiamato il mio cellulare inglese Mr.Darcy...

A parte lui, quali personaggi o passaggi vi piacciono di più?

che begli spoiler, mi sono riletta la lettera e non ho potuto fare a meno di prendere il libro in mano e ricominciare [ giusto ora l'ho posato vicino al computer ].

Ho letto tutto della Austen, sono un'inguaribile romantica, e l'altra opera che davvero mi piace è Persuasione
 
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Fanny84
view post Posted on 21/4/2009, 01:39




Concordo con tutte voi, nessuno potrebbe resistere al fascino di Mr Darcy!
Ho letto questo libro per la prima volta a 11 anni e l’ho riletto una settimana fa; ho perso il conto di quante volte l’ho riletto ma ogni volta lo trovo un romanzo sempre nuovo: non mi annoia mai.
Esilarante il modo in cui viene descritta la stoltezza della signora Bennet, dopo Mr Darcy è il mio personaggio preferito!

@zamilovani anch’io ho letto tutte le opere della Austen e Persuasione, assieme a Orgoglio e Pregiudizio, è la mia preferita! :wub:
 
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8 replies since 9/4/2009, 11:15   466 views
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